Sabato scorso siamo andati a vedere alcuni appartamenti appena costruiti in zona Bovisa, interessati più al concept che alla zona.
Gli appartamenti fanno parte di un progetto di co-housing: “un insediamento di 20-40 unità abitative per famiglie che si sono scelte tra loro e hanno deciso di vivere come una “comunità di vicinato” per poi dar vita alla realizzazione di un ‘villaggio’ dove coesistono spazi privati e spazi comuni”.
Di fatto è un complesso, a corte, dove gli abitanti stessi si sono progettati i propri spazi comuni. Ne è risultato una terrazza con piscina e zona barbecue, una sala hobby con cucina, una lavanderia, una sala attrezzi “fai-da-te” , un locale biciclette, …
L'idea nel complesso è attraente (anche se personalmente non avrei messo un buco di piscina su un terrazzo), ma la soluzione abitativa ci ha lasciato piuttosto perplessi.
I fantastici loft di 100 mq ammirabili sulle brochure, in realtà non sono altro che monolocali soppalcati di 60 mq. E non mi è chiaro come sia possibile vendere allo stesso prezzo (3.500 €) i mq del piano terra e quelli del soppalco, come se fosse un piano normale.
Ma soprattutto, c'è bisogno di ricorrere al co-housing per avere spazi vivibili a milano?
Un anno bellissimo [Parte I]
5 anni fa
Il co-housing è una cosa molto più seria, che va ben oltre la "sola" casa ed invece è una scelta di vita.
RispondiEliminaScelta che non può che stridere con 60 mq soppalcati in Bovisa da €3500/mq....credo in effetti che il co-housing strida con Milano in generale.
Ecco cosa fanno a Bologna: http://www.cohousingbologna.org
O in generale nel resto d'Italia:
http://www.mappaecovillaggi.it
Il ben-essere è molto di più che avere la piscina in terrazzo.