martedì 22 settembre 2009

Benessere interno lordo

Oggi, ascoltando virgin radio, ho sentito presentare un nuovo indicatore, alternativo al PIL, che misura la felicità di un paese, valutando un mix di otto elementi: le condizioni di vita materiali, la salute, l'istruzione, le attività personali, la partecipazione alla vita politica, i rapporti sociali, l'ambiente, l'insicurezza economica e fisica. Il nuovo indicatore, il BIL (Benessere Interno Lordo), nasce da un'idea della commissione guidata da Joseph Stiglitz e nominata da Sarkozy.


Ne avevo già letto qualcosa sul blog degli amici di “(fuori) rotta a sud ovest” e curiosando su internet scopro che ieri anche il sole24ore dedicava diversi articoli all'argomento e stilava la classifica delle città italiane in base al BIL. Forlì-Cesena guida la graduatoria, mentre Milano, al primo posto per PIL, è solo 37esima se si guarda al benessere.


Mi piace interpretare il significato del nuovo indicatore attraverso l'esempio fatto sul sole24ore: “Mario è un professionista affermato. Vive in una grande città e il suo reddito è elevato. Tuttavia per raggiungere il suo studio passa più di due ore al giorno in automobile, in mezzo al traffico...”

4 commenti:

  1. Tu non ci metti due ore a tornare a casa perche' normalmente fai il tragitto a notte fonda, e poi Mario e' un professionista _affermato_ ...

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  2. ...per non parlare del fatto che a te interessano solo i soldi e non te ne frega niente della felicità! :-)

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  3. solo i soldi... sei un quaquaraqua

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  4. E' errato considerare il BIL come indicatore alternativo al PIL.

    Sono due cose diverse, l'ha detto già 40 anni fa Robert Kennedy nel famoso discorso del 18 marzo '68.

    Il PIL è un (buon) indicatore della performance delle economie mercantili cioè di come si comportano i sistemi economici basati sullo scambio di merci attraverso il denaro.

    Il BIL è un indicatore (per ora solo una ipotesi e bozza di indicatore) che cerca di misurare la qualità della vita dell'uomo e della comunità in cui vive.
    Per le comunità in cui il PIL è basso (i cosidetti paesi in via di sviluppo o, in quelli sviluppati occidentali le comunità cosidette marginali) sicuramente un aumento del PIL comporta un aumento del BIL, ma esistono anche fenomeni che fanno aumentare il BIL senza far aumentare il (o addirittura comportando una riduzione del) PIL.

    Per le comunità con un PIL elevato (i cosidetti paesi sviluppati o comunque le comunità "economicamente ricche" indipendentemente dai paesi in cui sono presenti) invece è dimostrato che un eventuale aumento del PIL non comporta alcuna variazione positiva del BIL e spesso comporta una diminuzione di tale indicatore.

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